UNA SETTIMANA A PRASLIN con stop a DUBAI
Agosto 2022
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| Arrivo a Mahè |
Eravamo già stati alle Seychelles nel 2008 ma, complice la settimana trascorsa a Mauritius (di cui racconto in un altro post), decidiamo di tornarci. Arriviamo a Mahè (l'isola più grande) con un volo di 3 ore da Mauritius.
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Aereo per Praslin
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Dopo un ulteriore passaggio in un aereo piccolo piccolo (si pesta la testa contro il soffitto!) atterriamo a Praslin. Se durante il primo volo ci avevano detto che ci sarebbero state turbolenze, ma che era normale in questo periodo dell'anno, con il mini aereo sembriamo in balia del vento ma, meno male, dura solo 20 min… Poi verso l’hotel, passando per la Vallée de Mai (ma quanto sono cresciute queste piante!)
Il giorno seguente il nostro arrivo, prendiamo un autobus per raggiungere Baie St Anne, (la macchina a noleggio arriverà tra 2 giorni) per acquistare una sim da mettere nel telefono. Il viaggio in bus è un’esperienza. Gli orari di passaggio sono assolutamente indicativi, arriviamo al bus stop e troviamo chi è lì già da 1 ora, ma siamo determinati perché il taxi costa 300 rupie=25€ per un tratto veramente piccolo (neanche 10 min di strada), e poi il tempo non é gran che, e quindi non avremmo potuto stare in spiaggia.
Comunque dopo 25 minuti arriva il bus, carica gente anche in piedi, tutti mascherati (siamo ancora in periodo post Covid), ma comunque ci sono i finestrini aperti e un gran giro d'aria. A ben poco servirebbero quei ventilatori arrugginiti che sono attaccati alle pareti!
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| Aspettando l'autobus |
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| Sul bus |
Il clima è decisamente meno piacevole di quello di Mauritius, è perfetta la definizione che usano i francesi "poisseux" (pescioso), umidiccio e appiccicoso e il cielo è grigio. Peccato, i colori sono spenti e non si apprezzano come si dovrebbe. Il sole fa capolino ogni tanto, giusto per farci capire come sarebbe il paesaggio ma fa
aumentare quella fastidiosa sensazione di calore umidiccio.
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| Spiaggia di Anse Volbert |
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| Anse Volbert |
Dedichiamo una giornata per la visita di La Digue. Non siamo tanto fortunati col tempo e, a dire il vero, neanche col mare che è bello tosto, per fortuna la traversata dura solo 20 minuti.. Ci si muove in bici a La Digue, 15 anni fa c’erano anche i carretti trainati dai buoi, oggi non li ho visti, ma ho visto qualche macchina (poche) e un certo numero di golf car, mi è parso che entrambi servissero soprattutto per portare gli ospiti agli hotel.
La strada principale è stata asfaltata e raggiungere la famosa Anse Source d’Argent è stato facile (l’altra volta, non so come mai, ci eravamo persi e, faticando come pazzi, eravamo saliti verso l’interno addentrandoci nella foresta).
L’impatto lascia senza fiato: quei massi granitici dalle forme ‘morbide’, sono splendidi già da soli ma, con la sabbia bianchissima, il mare e la vegetazione lussureggiante retrostante, creano un forte contrasto di colori anche oggi che è un po’ nuvoloso.
Camminiamo fin che si può, aggirando in acqua i grossi massi, scoprendo una spiaggia dietro l’altra e tenendo d’occhio la marea che sta salendo abbastanza velocemente.
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| Massi di granito sulla spiaggia |
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| Massi di granito |
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| Sentiero nell'interno per raggiungere le spiagge |
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| Chi vuole un centrifugato? |
Pedaliamo, e lungo la strada per raggiungere la parte opposta del paese, incontriamo una tartaruga gigante (questa specie può vivere più di 100 anni e pesare fino a 250 kg) che cammina lentamente lungo la strada. Secondo me abita proprio qui, perché anche 15 anni fa l'avevo incontrata nello stesso punto e con la rapidità di movimento che ha, non può vivere troppo lontano dal punto di incontro!
Raggiungendo la parte opposta del paese, quella dove non c'è la barriera, le onde si fanno sentire: sbattono violente sui massi e sulle spiagge. Niente bagno oggi...
In questa zona ci sono case in bellissima posizione vista mare, mi piacerebbe passare lì, sulle quella veranda del tempo a guardare le onde
A fine della giornata, facciamo un giro in paese. C’è festa per l'arrivo di ferragosto: un sacco di ragazzi in bicicletta, baracchini che vendono cibo e oggetti vari e un complesso che suona benissimo musiche locali. E mentre ascoltiamo la musica, ci beviamo un mojito classico e un coco-mojito, (giusto per affrontare il ritorno!) poi ci imbarchiamo e va meglio che all’andata.
Mercatino in paese
Nelle nostra esplorazioni via terra, un giorno lo impieghiamo per muoverci verso Nord. Passando da Anse Boudin con vista sull'isola di Curieuse. E' il momento della bassa marea e quindi ci limitiamo a camminare sulla spiaggia e buttiamo un occhio in una strada sterrata che porta all'interno.
Anse Boudin
Così scopriamo una barca letteralmente ingoiata dalla vegetazione (chissà da quanto tempo è lì!)
Proseguiamo lungo la strada costiera perché la nostra meta finale è Anse Lazio
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Massi e vegetazione lungo la strada costiera
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La strada conduce fino alla spiaggia e Anse Lazio é proprio come descritta nelle pubblicità delle Seychelles: "...un incredibile mix di acque azzurre, sabbia bianchissima, palme rigogliose e imponenti rocce granitiche ne fanno una delle spiagge più belle di tutto il mondo..." Per fortuna non c'è tanta gente e ci fermiamo dalla parte delle rocce, così possiamo sistemarci su una di queste senza insabbiare la salvietta (annoso problema di quando si esplorano più spiagge al giorno, "come non insabbiare la salvietta in cui ti vuoi asciugare dopo il bagno?")
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| Anse Lazio |
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| Onde ad Anse Lazio |
Anche oggi minaccia pioggia, ma al momento c'è il sole e ci godiamo il mare. Le onde sono importanti e per fare il bagno bisogna aspettare che arrivi il momento buono in modo da non essere travolti dal ricciolo dell'onda e trasportati al largo dalla corrente di risacca. Risultato: costume pieno di sabbia, che sarà anche fine e bianca, ma sempre sabbia fastidiosa è!
Un'altra giornata viene dedicata all'escursione alla Vallée de Mai e successivo bagno ad Anse Georgette.
La Vallée de Mai nel 1966 è stata dichiarata area naturale protetta dal governo delle Seychelles perché qui si trovano oltre 1.400 esemplari del leggendario Coco de Mer la palma con la più grande (e pesante, aggiungo dopo averla presa tra le braccia) noce di cocco al mondo. Seguiamo la guida, che ci racconta la storia di questa palma e ci addentriamo nella foresta. Le palme sono così alte che diventa veramente difficile fotografarle e capire la loro imponenza.
Sulla strada verso la Vallée de Mai
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| Un pesantissimo Coco de mer |
L'albero femmina produce un seme così grande o pesante (fino a 25 kg) che non esiste da nessuna altra parte del mondo. A causa di queste dimensioni non può essere trasportato da animali, e anche in acqua la noce affonda, galleggia solo se è marcia.
La storia della scoperta di questi semi e dell'attribuzione del nome (cocco di mare) è semplice: nel Medioevo i marinai che navigarono nell’Oceano Indiano s’imbatterono in strani frutti galleggianti che sembravano affiorare dagli abissi. Nessuno aveva mai visto nulla di simile sulla terraferma, quindi pensarono che crescessero in fondo al mare, su qualche sconosciuta pianta acquatica. Ecco perché li chiamarono “cocco di mare”. Avevano grandi dimensioni e una forma insolita che ricordava i fianchi di una donna: da un lato s’intravvedeva l’anatomia del pube, dall’altro le natiche. Presso gli aristocratici europei del XVI secolo i gusci, decorati con pietre preziose, furono oggetto di collezione. Il mistero sulla loro origine diede vita a numerose leggende. Alcuni li ritenevano essere il frutto proibito del giardino dell’Eden, (quello di Adamo ed Eva, per intenderci), altri lo pensavano proveniente da una non ben identificata foresta marina. L’enigma su sciolto solo nel 1768, quando dei navigatori scoprirono la pianta del misterioso frutto sulle spiagge delle Seychelles e oggi sappiamo che cresce solo a Praslin e Curieuse. Non a caso all'arrivo alle Seychelles, il timbro di ingresso che viene posto sul passaporto, ha la forma di questo seme.
La polpa è commestibile, simile al cocco comune ma meno dolciastra. Viene estratta e lavorata sul posto per produrre liquori, salse, cocktail, creme. Tagliata in fette molto sottili, viene essiccata, confezionata, e infine spedita nel Medio e nell’Estremo Oriente, dove è molto richiesta in relazione ai presunti – e scientificamente mai provati – poteri afrodisiaci e di fecondità. È tra i pochi prodotti esportati dalle Seychelles che vivono di turismo, costrette a importare il 90 per cento del fabbisogno.
Ogni frutto viene numerato, pesato e registrato prima del taglio. Solo un numero limitato di gusci, svuotati e venduti come souvenir ai turisti, può lasciare il Paese. Il prezzo? Bisogna sborsare dai 300 ai 600 euro.
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| Percorso nella Vallée de Mai |
Per arrivare ad Anse Georgette si deve richiedere un permesso al Constance Lémuria Resort. La spiaggia, infatti, si trova all’interno della sua proprietà, per essere precisi alla fine del campo da golf. Per questo motivo, se non si è ospiti del resort, si può raggiungere la spiaggia solo con un permesso dell’hotel o via mare. Dall’ingresso del resort ci vogliono circa 30 minuti a piedi fino alla spiaggia, ma il percorso è bello, all'interno del campo da golf. Ci fermiamo alla buca 15, e guardiamo giù. Si sentono le urla di chi in acqua viene schiaffeggiato dalle onde e mi ricordo quando 15 anni fa, da qui riconoscevo le voci di mio figlio e dei suoi amici che facevano bodyboard sulle onde.
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| Anse Georgette dal golf |
La spiaggia è bella e le onde forti come ricordavo. Data la mancanza di una barriera corallina, l’acqua diventa subito profonda e ci possono essere forti correnti. Riusciamo comunque a fare un bagno, ma il tempo non ci aiuta e inizia a scendere una pioggerellina sottile... (sembra di essere in novembre, mannaggia!) Quindi lasciamo la spiaggia e risaliamo in macchina un po' bagnaticci perché intanto ha iniziato a piovere davvero.
Anse Georgette
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| Anse Georgette |
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| Anse Georgette |
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| Fody rosso |
Una curiosità: in tutta l'isola si possono vedere questi uccellini. Sono piccoli, circa 10 cm e spiccano tra le foglie verdi, sono i Fody rossi che normalmente sono grigio-bruni ma, durante la stagione degli amori, i maschi acquisiscono la "livrea nuziale" (questo termine è una reminiscenza degli studi universitari 😄) che ha questo colore brillante con ovvia funzione... ammaliare la femmina, che invece rimane sempre del suo colore grigio-bruno. A me, questa cosa che nel regno animale i maschi sono sempre più belli delle femmine, non mi è mai piaciuta tanto eh, devo dirlo. Ma me ne devo fare una ragione.
E così, tra un giro e l'altro e un ricordo e l'altro, siamo arrivati al giorno della partenza. E piove, non poco, piove forte, talmente forte la maggior parte del tempo la trascorriamo in hotel a leggere.
Intanto ci informano che sono cambiati gli orari dei voli, sia quello per Mahé che quello da Mahè a Dubai facendoci, con ogni probabilità, saltare tutte le coincidenze. Le mail si susseguono con il risultato che anche il volo da Dubai partirà un giorno dopo, causa maltempo, ci dicono. Risultato: dovremo prenotarci una notte a Mahé e una a Dubai. Anche se avevamo acquistato i voli in modo da avere tempo a disposizione per prevenire disagi in caso di ritardi, mai avremmo pensato alla cancellazione del volo per maltempo. Va beh, sarà l'occasione per fermarci a Dubai un giorno e vedere com'è. Sempre vedere il lato positivo!
Il volo da Praslin a Mahé parte col buio pesto e con la pioggia e non è per niente piacevole, si balla parecchio e pensare che sotto c'è mare tempestoso non mi mette proprio a mio agio. Quando finalmente si vedono le luci dell’aeroporto, mi tranquillizzo un po' anche se si viene sballottati ancora di più. Insomma, quando tocchiamo terra tiriamo un sospiro di sollievo. L'hotel è vicino all'aeroporto e possiamo controllare la pista, il nostro aereo di domani è già lì che ci aspetta.
Considerazioni
Agosto non è certo la stagione giusta per andare alle Seychelles e se 15 anni fa eravamo stati fortunati, avendo sempre bel tempo con solo qualche acquazzone notturno, quest'anno è andata proprio maluccio: pioggia spesso presente, tempo mutevole, vento forte e mare molto mosso, tanto da impedire il bagno in certe spiagge che non sono protette. A parte questo, i paesaggi sono comunque incomparabilmente belli e le rocce di granito, uniche nel loro genere.
Praticamente tutte le spiagge sono raggiungibili dall'interno (e questa è una gran cosa perché permette di cambiare ogni giorno località), l'unica per cui si deve chiedere il permesso all'hotel nella cui proprietà si trova, è Anse Georgette, ma è una cosa semplice. Meglio però chiedere il giorno precedente, in modo da essere certi che non ci sia un numero chiuso. La macchina viene lasciata fuori dalla proprietà e la spiaggia si raggiunge a piedi. Per fare tutto il giro dell'isola ci si impiega, più o meno, 1ora e mezza, ma conviene munirsi di moto o macchina perché i trasporti (che ci sono) sono poco affidabili, sconsiglio la bicicletta perché l'unica strada è abbastanza trafficata e i locali vanno piuttosto allegri.
DUBAI
Arriviamo a Dubai nel pomeriggio e restiamo stupefatti dalla grandiosità dell’aeroporto, da come tutto sia pulito e brillante e perfettamente funzionante.
Il nostro albergo è vicino all'aeroporto, visto che ci dobbiamo stare pochissimo tempo. Depositiamo le valigie e usciamo immediatamente, dobbiamo sfruttare al massimo questa tappa inattesa e prendiamo il metro rosso per andare al Burj Kalifa, il più alto grattacielo al mondo.
Fa un caldo infernale con aria bollente e mi chiedo come farò a resistere. In realtà tutto è strutturato per far camminare sempre all’interno di percorsi con aria condizionata e, nei piccoli tratti da fare a cielo aperto, non faccio in tempo ad accusare il caldo. Infatti noto che, quando chiediamo come fare a raggiungere qualcosa uscendo da questi percorsi, ci guardano come se fossimo pazzi e ci suggeriscono alternative che permettono di vedere quello che vogliamo stando sempre al fresco. La camminata per strada non è concepita.
Dubai è sterminata, ha la Metro che è nuova, perfettamente pulita con le porte di sicurezza, come avevo visto in Giappone, così da non avere mai le rotaie e i convogli a vista, tutto è lucido, pavimenti, vetri, tableau delle informazioni e tutto funziona perfettamente e in modo semplice e veloce, più che un paese arabo (di solito caotico e un po’ chiassoso) sembra una Svizzera con le palme invece che con vegetazione alpina.
Il Dubai Mall, è la madre di tutti gli shopping center, una cosa sconfinata, con un acquario spettacolare (penso al nostro a Milano, dove ho portato recentemente il mio nipotino, e mi viene una tristezza…) una pista di pattinaggio su ghiaccio, negozi di ogni genere su diversi piani, dalle grandi firme a quelle meno grandi, con una food court dove puoi scegliere tra tutte le cucine del mondo.
Pista di pattinaggio
E sono sicura che ci sia ancora molto altro, ma ci sono stata veramente pochissimo giusto per capire e perché da lì vicino si vedeva il
Burj Khalifa, di una bellezza e leggerezza unica.
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| Burj Khalifa |
Per godere del panorama col Burj Khalifa, saliamo allo Sky Views Dubai che si trova in un’edificio particolare (l'Emaar Square Building), immediatamente riconoscibile, composto da 2 torri collegate fra loro in cima da alcuni piani condivisi. Sky Views si trova tra il il 52° e 53° piano, a circa 220 metri di altezza.
L’ascensore scorre lungo la parete in vetro che dà sull’esterno dell’edificio, la vista non è a 360°, ma orientata verso la parte centrale e nord di Dubai e soprattutto il Burj Khalifa è lì, a un passo.
Ovviamente non ci perdiamo lo Sky Slide, lo scivolo esterno (si vede nella foto, in alto, nella torre più bassa, sotto la scritta Emaar) interamente in vetro trasparente lungo 12 metri. Una scivolata di un secondo ma comunque fa un certo effetto essere sospesi nel nulla! Si trova proprio attaccato alla facciata esterna e, aguzzando la vista, si può notarlo dalla strada.
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| Emaar Square Building e Sky views |
E altra cosa che non ci facciamo mancare è la Sky Walk, la passeggiata nel vuoto (quella che si vede sporgere nella foto, in alto verso destra). Il percorso in vetro trasparente è lungo quasi 50 metri e si cammina sospesi a oltre 200 metri da terra. Sotto i piedi il vuoto e 52 piani più sotto, le strade e il traffico di Dubai. Bellissimo!
Sky Walk
Burj Khalifa e giochi d'acqua
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Burj Khalifa
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Considerazioni
Insomma, non ho visto nulla, ma quel nulla mi è piaciuto tanto, le persone sono gentili, tanto per dire, in metro non ho fatto un tragitto in piedi perché mi hanno ceduto il posto e il passo (a Milano quando mai?), il mare pare sia trasparente e balneabile (però non ho potuto constatare dal vero) e poi c’è tutta la parte di Dubai vecchia con i suk delle spezie, dei tessuti e dell’oro che sicuramente amerò e ogni genere di divertimento immaginabile e non. Quindi al rientro penserò a come organizzare un viaggio nel paese dei divertimenti si, perché ho avuto l'impressione che sia una specie di Disneyland per adulti!
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